(Marzia Giglioli)
Cosa ha provocato la débacle della difesa israeliana ? La risposta ribalta la logica. Gli algoritmi cedono alla ‘sorpresa dell’età della pietra’
L’intelligenza tecnologica e quella umana: una vs l’altra.
Mentre il dibattito sull’ intelligenza artificiale e il cambio epocale di una civiltà algoritmica che avanza assorbe dibattiti e preoccupa le coscienze, l’assalto di Hamas sulla striscia di Gaza spezza ogni logica e ogni previsione e segna la supremazia di una ‘guerra medievale’ in tutta la sua atrocità.
Tel Aviv e il mondo si interrogano sulla débacle e sulle falle che hanno impedito di contrastare l’attacco di Hamas concepito con mezzi poveri ma fatali. Ma il momento è talmente drammatico che ora, sull’ indagine causale, nei media prevale il ‘perché’ i sofisticati mezzi e l’alto livello della security israeliana siano stati per ora sopraffatti.
Citiamo da Rainews alcuni commenti a caldo che arrivano da Tel Aviv:
‘Questo è un grave fallimento’, ha detto Yaakov Amidror, ex consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro Benjamin Netanyahu. ‘Questa operazione in realtà dimostra che le capacità (dell’intelligence) a Gaza non erano buone’. Per ora nessuna spiegazione. ‘Ma le lezioni’ – dice Amidror – ‘dovranno essere apprese quando le acque si saranno calmate’.
Il contrammiraglio Daniel Hagari, capo portavoce militare, ha riconosciuto che ‘l’esercito deve una spiegazione all’opinione pubblica. Ma ha detto che ora non è il momento: Prima combattiamo, poi indaghiamo’.
Molti analisti convergono sul fatto che sulla situazione interna pesi il caos politico che agita Israele, che vive da mesi le proteste per le iniziative proposte dal premier Netanyahu per la revisione del sistema giudiziario. Non è certo questa la risposta causale che richiede il nuovo conflitto in Cisgiodania che rappresenta, ormai, un altro fronte – particolarmente delicato e sensibile – della guerra mondiale ‘a pezzi’.
Amir Avivi, generale israeliano in pensione, ha affermato che ‘i servizi di sicurezza israeliani fanno sempre più affidamento sui mezzi tecnologici per acquisire informazioni. L’altra parte ha imparato a gestire il nostro dominio tecnologico e ha smesso di usare la tecnologia che potrebbe smascherarlo’, ha detto Avivi, presidente e fondatore del Forum di difesa e sicurezza israeliano che conclude : ‘Sono tornati all’età della pietra’.
(English version)
What caused the Israeli defence debacle? The answer overturns logic. Algorithms succumb to ‘stone age surprise’
Technological and human intelligence: one vs the other.
While the debate on artificial intelligence and the epochal change of an advancing algorithmic civilisation engulfs debates and preoccupies consciences, Hamas’ assault on the Gaza Strip shatters all logic and predictions and marks the supremacy of a ‘medieval war’ in all its atrocity.
Tel Aviv and the world wonder about the debacle and the flaws that prevented them from countering the Hamas attack conceived by poor but fatal means. But the moment is so dramatic that now, over the causal investigation, the ‘why’ the sophisticated means and the high level of Israeli security have been overwhelmed for now prevails in the media.
We quote from Rainews some warm comments coming from Tel Aviv:
‘This is a major failure,’ said Yaakov Amidror, former national security advisor to Prime Minister Benjamin Netanyahu. ‘This operation actually shows that the (intelligence) capabilities in Gaza were not good’. So far no explanation. ‘But lessons’ – says Amidror – ‘will have to be learned when the dust settles’.
Rear Admiral Daniel Hagari, chief military spokesman, acknowledged that ‘the army owes the public an explanation. But he said that now is not the time: first we fight, then we investigate’.
Many analysts agree that the internal situation is weighed down by the political chaos agitating Israel, which has been experiencing protests for months over Prime Minister Netanyahu’s proposed initiatives to overhaul the judicial system. This is certainly not the causal response that requires the new conflict in CisJordan, which now represents another – particularly delicate and sensitive – front in the world war ‘in pieces’.
Amir Avivi, a retired Israeli general, stated that ‘the Israeli security services increasingly rely on technological means to acquire information. The other side has mastered our technological domain and has stopped using technology that could expose itself’, said Avivi, president and founder of the Israeli Defence and Security Forum, who concludes: ‘They have returned to the stone age’.
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