Nel 2022 i prezzi dei prodotti alimentari a livello mondiale hanno subito un’impennata. I risultati ottenuti nel perseguimento della “fame zero” entro il 2030 sono stati in molti casi invertiti nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA), dove la fame e la povertà continuano ad aumentare. Uno dei motivi principali è il conflitto. L’effetto a catena della guerra in Ucraina ha creato scompiglio nel flusso di assistenza umanitaria.
Paesi come lo Yemen dipendono fortemente dall’importazione di alimenti come grano e olio dall’area del Mar Nero. L’impennata dei prezzi, che ha colpito anche i fertilizzanti, ha reso l’alimentazione di base fuori dalla portata di milioni di persone. È in questo contesto che i leader mondiali sono riuniti a Sharm el-Sheikh per la COP27: oltre ai conflitti, la crisi climatica rimane un fattore determinante della fame.