(Marzia Giglioli)
Fare meno politica e salvare il pianeta. A metà percorso dei lavori del Vertice COP28, il segretario esecutivo della convenzione sul clima delle Nazioni Unite, Simon Stiell, lancia un monito ai delegati perche’ si smetta di prendere posizioni di rispettivo interesse . ‘Bisogna intraprendere azioni ambiziose per frenare il riscaldamento globale’. È un messaggio forte quello lanciato da Stiell che fa capire come la frizione vada aumentando tra la posizione delle Nazioni Unite e molti negoziatori governativi. ‘Abbiamo bisogno della massima ambizione, non di una politica basata sul punteggio o sul minimo comune denominatore’, ha affermato Stiell.
‘Le buone intenzioni’ – ha aggiunto – ‘non dimezzeranno le emissioni in questo decennio, né salveranno vite umane’. “Abbiamo bisogno di maggiore trasparenza e di mantenere la nostra promessa di finanziare l’azione per il clima in tutto il mondo”. Ha ragione Stiell a richiamare tutti ad una volontà comune e dispiace che sia proprio la politica ad essere ostacolo alla saggezza per non sapere o essere capace di interpretare i valori più alti, per ridursi ‘a comun denominatore’ accontentadosi di risultati minimi. Occorre, mai come ora, una visione per il problema ambientale che non può avere angolature strette.
In queste ore, intanto, l’agenzia delle Nazioni Unite per il clima ha pubblicato una nuova bozza per un accordo COP28 per il futuro dell’uso dei combustibili fossili e nei prossimi giorni si vedrà se sarà possibile raggiungere un consenso su questo punto nodale. La bozza include opzioni per un’eliminazione storica dei combustibili fossili. Si prevede che le nazioni riunite si concentreranno sulla questione. Si è vicini (e in bilico) su un passaggio fondamentale: nessun vertice aveva mai raggiunto un punto così vicino ad una elimininazione del combustibili fossili.
È ormai una corsa contro il tempo perché la fine del Vertice è prevista il 12 dicembre. Le opzioni incluse nel testo (che è ancora in fase di negoziazione) prevedono che l’accordo finale inviti i Paesi a “intraprendere ulteriori azioni” verso un’eliminazione graduale e progressiva dei combustibili fossili, sottolineando l’importanza che il settore energetico sia prevalentemente libero da tali fonti energetiche prima del 2050.
Intanto Dubai ha annunciato che ridurrà le emissioni di carbonio del 50% entro il 2030 e che il piano – come informa una nota ufficiale – accelererà la transizione verso l’energia pulita.
(English version)
Do less politics and save the planet. Halfway through the work of the COP28 Summit, the executive secretary of the United Nations climate convention, Simon Stiell, issues a warning to the delegates to stop taking positions of mutual interest. ‘Ambitious action must be taken to curb global warming.’ It is a strong message sent by Stiell which makes it clear how friction is increasing between the position of the United Nations and many government negotiators. ‘We need maximum ambition, not score-based or lowest common denominator policy,’ said Stiell.
‘Good intentions’ – he added – ‘will not halve emissions this decade, nor will they save lives’. “We need more transparency and to deliver on our promise to finance climate action around the world.” Stiell is right to call everyone to a common will and is sorry that it is precisely politics that is an obstacle to wisdom for not knowing or being able to interpret the highest values, for reducing oneself ‘to the common denominator’ by being satisfied with minimal results. More than ever, we need a vision for the environmental problem that cannot have narrow angles.
In these hours, meanwhile, the United Nations climate agency has published a new draft for a COP28 agreement for the future of the use of fossil fuels and in the next few days we will see whether it will be possible to reach a consensus on this key point. The draft includes options for a historic phase-out of fossil fuels. The assembled nations are expected to focus on the issue. We are close (and poised) on a fundamental step: no summit had ever reached a point so close to the elimination of fossil fuels.
It is now a race against time because the end of the Summit is scheduled for 12 December. The options included in the text (which is still under negotiation) foresee that the final agreement invites countries to “take further action” towards a gradual and progressive phase-out of fossil fuels, underlining the importance of the energy sector being predominantly free from such energy sources before 2050.
Meanwhile, Dubai has announced that it will reduce carbon emissions by 50% by 2030 and that the plan – as an official note informs – will accelerate the transition to clean energy.
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