The Global Eye’s geostrategic magazine comprises two macro-sections: systemic sustainability and worlds (geostrategies). Abstracts of reflections drawn mainly from global think tanks are translated into Italian; reference links are in the original language
In cooperation with The Science of Where Magazine
SYSTEMIC SUSTAINABILITY
ARTIFICIAL INTELLIGENCE
(ASPI The Strategist – by Mercedes Page) Nelle ultime settimane il dark web è diventato un terreno fertile per una nuova generazione di strumenti e applicazioni autonome basate sull’intelligenza artificiale, progettate per soddisfare ogni esigenza illecita dei criminali informatici – Malicious AI arrives on the dark web | The Strategist (aspistrategist.org.au)
ARTIFICIAL INTELLIGENCE – GENDER
(Observer Research Foundation – Shimona Mohan) Le strutture di difesa di tutto il mondo stanno assistendo a uno sconvolgimento tecnologico, con l’aggiunta agli arsenali militari di tecnologie nuove ed emergenti come l’intelligenza artificiale. Tuttavia, l’IA militare manca in gran parte di precisione ed è spesso sviluppata senza una modellazione delle minacce che tenga conto del genere, come già si vede nelle applicazioni civili. Tradotto in un ambiente di conflitto, l’impiego di questi sistemi di IA potrebbe significare che le donne e altri generi sarebbero colpiti in modo sproporzionato dai pregiudizi degli algoritmi. Mentre l’IA militare diventa sempre più comune, l’imperativo è mobilitare programmi di parità di genere per la sicurezza e le tecnologie emergenti. Un documento di Observer Research Foundation esamina le lacune di genere nell’applicazione dell’IA militare e offre soluzioni multiformi per colmarle – Filling the Blanks: Putting Gender into Military A.I. | ORF (orfonline.org)
CLIMATE IMPACT & ACTION
(International Institute for Environment and Development – by Pratiwi Febry, Abdul Akdom, Amaelle Seigneret) Come molti altri Paesi, l’Indonesia è alle prese con la necessità di ridurre la deforestazione e proteggere l’ambiente, promuovendo al contempo la transizione energetica e lo sviluppo economico, in risposta alla domanda globale di un maggior numero di prodotti di base, alla mitigazione dei cambiamenti climatici e a economie più verdi. Ognuna di queste agende ha i propri obiettivi e le contraddizioni possono derivare dalla loro progettazione e attuazione, con esiti sociali e ambientali negativi. Le attuali soluzioni a queste esigenze globali – come i progetti di energia rinnovabile e di conservazione – comportano un’impronta significativa sul territorio e hanno un forte impatto sulle comunità locali e sulle popolazioni indigene. Un documento di IIED evidenzia perché è fondamentale che l’Indonesia e gli altri governi nazionali diano coerenza alle loro strategie di governance climatica ed economica e definiscano le priorità utilizzando un approccio basato sui diritti per garantire benefici sociali e ambientali – Bringing coherence and a rights-based approach to Indonesia’s climate and investment governance | IIED Publications Library
(International Institute for Environment and Development – by Alexandre Fernandes) Le prove sono chiare. Secondo Copernicus, l’osservatorio climatico dell’Unione Europea, luglio 2023 è stato il mese più caldo mai registrato. L’estate 2023 è stata caratterizzata da una serie di eventi meteorologici estremi in Europa, tra cui ondate di calore, incendi e inondazioni. I fenomeni meteorologici estremi e gli eventi legati al clima stanno imponendo un pesante tributo umano, economico e ambientale in Europa, e si prevede che la maggior parte degli impatti e dei rischi diventeranno più gravi in un mondo più caldo. Nonostante questa “nuova normalità”, l’Europa rimane in gran parte impreparata ad affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici. La portata e la velocità senza precedenti del cambiamento richiedono un approccio trasformativo all’adattamento climatico. E per essere veramente trasformativo, l’adattamento avrà bisogno di riforme istituzionali che facilitino un processo decisionale multisettoriale e “a misura di tutta la società”. L’adattamento dovrà anche affrontare le disuguaglianze strutturali della società che sono alla base della continua vulnerabilità ai rischi climatici. Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) chiede un adattamento trasformazionale: cosa significa questo per l’Europa ? – Europe needs transformational adaptation: lessons from the frontline | International Institute for Environment and Development (iied.org)
(Columbia Climate School) Nel tentativo di far progredire le soluzioni di giustizia ambientale in tutti gli Stati Uniti, il Sabin Center for Climate Change Law ha collaborato con WE ACT for Environmental Justice per lanciare una serie di proposte di legge modello per la giustizia ambientale, che i legislatori e i sostenitori potranno introdurre e adottare nella sessione legislativa del 2024 – Model Environmental Justice Bills, Aimed at State Legislators, Are Released (columbia.edu)
(Columbia Climate School) Il Sabin Center for Climate Change Law ha lanciato il suo ultimo rapporto, “Modelling Climate Litigation Risk for (Re)Insurers”. Questo rapporto, che fa parte della più ampia Climate Law and Finance Initiative del centro, fornisce un kit di strumenti per aiutare accademici, avvocati, professionisti del settore assicurativo e regolatori del settore a modellare il rischio di controversie climatiche dei riassicuratori – New Toolkit Models Climate Litigation Risk (columbia.edu)
(UN Environment Programme) Colombia, Giamaica e Panamá hanno unito le forze per ridurre l’inquinamento da plastica delle coste e degli ambienti urbani. I rifiuti di plastica danneggiano la salute umana e l’ambiente, rilasciando inquinanti organici persistenti tossici se gestiti in modo improprio. L’iniziativa da 42 milioni di dollari sosterrà un approccio olistico per migliorare la circolarità a livello cittadino – Colombia, Jamaica and Panamá unite to combat urban plastic pollution (unep.org)
(UN Environment Programme) Timor Est possiede un ricco ecosistema di biodiversità marina, barriere coralline e mangrovie. Ma questa nazione insulare del Sud-Est asiatico è anche una delle più vulnerabili alle condizioni meteorologiche estreme e agli eventi climatici a lenta insorgenza, come l’innalzamento del livello del mare. Nel 2021 un’alluvione improvvisa ha ucciso più di 30 persone e distrutto più di 4.000 case. Sono state le peggiori alluvioni degli ultimi 50 anni e hanno evidenziato quanto Timor Est sia impreparata ad affrontare la crisi climatica. Ma la situazione sta cambiando – An early warning system for disasters takes shape in Timor-Leste (unep.org)
(UN Environment Programme) Il territorio delle popolazioni indigene Wet’suwet’en si trova all’ombra delle montagne innevate della costa occidentale del Canada. Punteggiato da pini e costellato di laghi alimentati dai ghiacciai, gran parte di esso è una vasta area selvaggia che ha sostenuto i Wet’suwet’en per secoli. Ma la crisi climatica minaccia di cambiare le cose – As climate crisis alters their lands, Indigenous Peoples turn to the courts (unep.org)
INTERNATIONAL FINANCIAL SYSTEM – US DOLLAR
(East Asia Forum – by Michael G Plummer) Gli Stati Uniti sono stati determinanti nel guidare il sistema economico globale del dopoguerra. Tuttavia, il loro peso economico è diminuito nel tempo e i concorrenti strategici nei mercati emergenti chiedono un cambiamento, compreso un possibile “disaccoppiamento”. Alcuni suggeriscono che i giorni del dollaro USA come valuta centrale globale sono contati. Il ruolo del dollaro USA continua ad essere centrale per il funzionamento del sistema finanziario internazionale. Secondo le stime della Banca dei Regolamenti Internazionali, il dollaro USA è coinvolto in quasi il 90% delle transazioni in valuta estera e rappresenta l’85% delle transazioni nei mercati a pronti, a termine e swap. Metà del commercio mondiale e tre quarti di quello dell’Asia-Pacifico sono denominati in dollari USA – Is the US dollar on its way out? | East Asia Forum
SUSTAINABLE DEVELOPMENT
(Columbia Climate School) Il Sabin Center for Climate Change Law e il Columbia Center on Sustainable Investment hanno pubblicato un nuovo rapporto, Antitrust and Sustainability: A Landscape Analysis | Columbia Center on Sustainable Investment, che offre una panoramica sulla portata del diritto antitrust e dei modi con cui esso si interseca con gli obiettivi di sostenibilità e li influenza – New Report Highlights the Complex Intersection of Antitrust Law and Sustainability Goals (columbia.edu)
(UN Environment Programme) L’Africa, un continente dall’immensa diversità e dal potenziale inutilizzato, si trova a un bivio cruciale nella ricerca di uno sviluppo sostenibile. È alle prese con formidabili sfide ambientali, racchiuse nella “tripla crisi planetaria” della perdita di biodiversità, del cambiamento climatico e dell’inquinamento. Tuttavia, all’interno di queste sfide si celano infinite opportunità per iniziative imprenditoriali trasformative ed ecocompatibili che potrebbero guidare la crescita economica e promuovere la gestione ambientale regionale e il progresso sociale. L’ultima edizione dell’Africa Environment Outlook for Business fa luce sulle opportunità commerciali sostenibili che affrontano la triplice crisi planetaria. L’attenzione si concentra in particolare sulla circolarità, un modello che abbraccia il consumo e la produzione sostenibili, fornendo soluzioni che affrontano simultaneamente ciascuna delle tre crisi, sostenendo al contempo l’inclusione sociale e contribuendo alla prosperità economica. Attraverso la lente delle storie di successo e delle migliori pratiche, il rapporto mira a ispirare gli imprenditori e le aziende ad abbracciare innovazioni ecologiche e dirompenti che daranno forma alla traiettoria di sviluppo sostenibile dell’Africa entro e oltre il 2030 – Africa Environment Outlook for Business | UNEP – UN Environment Programme
WORLDS (GEOSTRATEGIES)
AUSTRALIA – CAMBODIA
(Lowy The Interpreter – Gareth Evans, Gordon Conochie) Il primo ministro cambogiano Hun Sen, il più longevo al mondo (38 anni al potere), passa il testimone al figlio Hun Manet. L’Australia ha svolto un ruolo di primo piano tre decenni fa nel porre fine alla guerra civile in Cambogia, assistendo alla nascita di una nuova costituzione, che prometteva pluralismo e democrazia liberale, e supervisionando il successo delle elezioni tenute dalle Nazioni Unite nel 1993. L’Australia, con il resto della comunità internazionale, ha fatto meno di quanto avrebbe dovuto per arrestare la deriva autoritaria del Paese. Il cambio di guardia è un’occasione per ripensare a come fare meglio – Cambodia’s democracy deficit: Australia’s role and responsibility | Lowy Institute
AUSTRALIA – CHINA
(ASPI The Strategist – by David Uren) Sebbene l’economia cinese si stia indebolendo e i prezzi delle materie prime siano in calo, le esportazioni australiane verso la Cina hanno raggiunto il record di 102,5 miliardi di dollari nella prima metà di quest’anno, grazie alle massicce spedizioni di concentrato di litio. Il litio ha superato il gas naturale liquefatto come seconda esportazione australiana in Cina dopo il minerale di ferro, con vendite che hanno raggiunto 11,7 miliardi di dollari tra gennaio e giugno. Due anni fa, le vendite di litio in Cina nel primo semestre avevano raggiunto solo 470 milioni di dollari. La Cina si sta accaparrando la quasi totalità della produzione australiana di litio, sottolineando il suo dominio sia nella lavorazione dei minerali critici sia, più in generale, nella transizione energetica. Oltre alla Cina, solo il 2% va al Belgio e l’1% ciascuno agli Stati Uniti e alla Corea, secondo il Dipartimento dell’Industria, della Scienza e delle Risorse – Despite the risks, Australian exports to China are booming again | The Strategist (aspistrategist.org.au)
BRICS
(Lowy The Interpreter – by Ankit Tiwari) Con l’inizio dell’ultimo vertice dei BRICS, si è parlato molto dell’annuncio della Russia che Vladimir Putin parteciperà virtualmente, visto l’obbligo del Sudafrica, in quanto parte dello Statuto di Roma, di eseguire il mandato di arresto della Corte penale internazionale nei suoi confronti. Mentre i commenti occidentali sono impegnati a celebrare una vittoria un pò vuota, la questione principale all’ordine del giorno dei BRICS di quest’anno – quella dell’espansione – potrebbe avere implicazioni geopolitiche molto più importanti per l’Occidente (e di fatto per il mondo) dei piani di viaggio di un uomo. Ben 23 Paesi, tra cui Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti, Argentina, Indonesia, Egitto e Bolivia, hanno chiesto formalmente di entrare a far parte del gruppo e molti altri si dicono interessati. Le notizie emerse dopo la riunione dei ministri degli Esteri dei BRICS indicano che la Cina, con il sostegno della Russia, sta spingendo per una rapida espansione, mentre India e Brasile si sono opposti – India’s hesitation as China pushes for BRICS expansion | Lowy Institute
CHINA
(ASPI The Strategist, Project Syndicate – by Richard N. Haas) La realtà economica della Cina, fino a poco tempo fa, era a dir poco straordinaria. La produzione economica annuale della nazione è passata da meno di 500 miliardi di dollari a 18.000 miliardi di dollari tra il 1992 e il 2022, con anni di crescita a due cifre che hanno portato il PIL pro capite annuale da meno di 400 dollari a 13.000 dollari. Negli ultimi anni, tuttavia, la crescita è rallentata in modo significativo. In un certo senso, questo era inevitabile: il trasferimento di centinaia di milioni di persone dall’inefficiente agricoltura rurale al lavoro in fabbrica a più alta produttività nelle città può essere effettuato solo una volta. Durante questo percorso, la Cina ha ricevuto il sostegno degli Stati Uniti e di gran parte del mondo sviluppato. Hanno investito, concesso prestiti e trasferito tecnologia, accogliendo la Cina nell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Ma hanno anche guardato dall’altra parte di fronte a ciò che non andava – China’s homegrown crisis | The Strategist (aspistrategist.org.au)
EUROPE
(Overseas Development Institute – by Amanda Gray Meral) L’agenda europea in materia di asilo e il trattamento riservato ai richiedenti asilo sono stati oggetto di pesanti critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani e delle agenzie delle Nazioni Unite. Il numero crescente di respingimenti e di gravi violazioni dei diritti umani alle frontiere, compresi i respingimenti violenti, è andato di pari passo con i crescenti sforzi per spingere la responsabilità della protezione internazionale al di là dei confini dell’UE, verso Stati con una pessima reputazione in termini di diritti umani, più recentemente in Nord Africa. I governi europei sottolineano il loro impegno a contrastare il traffico di migranti come pilastro centrale della politica di asilo e migrazione dell’UE. Ma cosa succede se gli sforzi per contrastare il contrabbando criminalizzano i migranti vulnerabili e coloro che cercano protezione internazionale in Europa? Qual’è la reale dimensione del problema ? – Smugglers or refugees? The growing prosecution of refugees in Europe | ODI: Think change
ISLAMIC STATE
(The Jamestown Foundation – by Jacob Zenn) Il 6 agosto, lo Stato Islamico (IS) ha annunciato il suo nuovo califfo, Abu Hafs al-Hashimi al-Quraishi. È il quarto califfo dell’organizzazione da quando Abubakar al-Baghdadi ha dichiarato il califfato nel 2014 (allarabnews.com, 6 agosto). L’annuncio ha anche sfatato l’idea che il precedente califfo sia stato ucciso dalle forze di sicurezza turche, come aveva sostenuto il governo di Ankara. L’IS ha invece incolpato la Hayat Tahrir al-Sham, precedentemente schierata con al-Qaeda, di aver ucciso l’ultimo califfo – Brief: New Islamic State Caliph Inherits Renewed Syrian Insurgency – Jamestown
ISLAMIC STATE – EUROPE
(The Jamestown Foundation – by Nurbek Bekmurzaev) Il 6 luglio, le forze dell’ordine in Germania e nei Paesi Bassi hanno arrestato nove centroasiatici con accuse legate al terrorismo. In Germania, cinque cittadini tagiki, un cittadino kirghizo e un cittadino turkmenistano sono stati arrestati nello Stato federale della Renania Settentrionale-Vestfalia con l’accusa di aver creato e partecipato a un’organizzazione terroristica locale e di aver sostenuto lo Stato Islamico (IS). Nei Paesi Bassi, una coppia di coniugi, il marito tagiko e la moglie kirghisa, sono stati arrestati a Eindhoven e Breda. Entrambi sono sospettati di complottare attacchi terroristici e il marito è anche sospettato di appartenere all’IS (Kaktus Media, 6 luglio). Dal 2022, i sospetti hanno raccolto fondi per l’IS e gestito una cellula terroristica in Germania. Stavano anche sondando possibili luoghi per attacchi e cercando di acquisire armi in quel Paese. Le autorità olandesi e tedesche erano in contatto tra loro durante le indagini, poiché i sospetti nei due Paesi collaboravano alla pianificazione degli attacchi. Tutti e nove i sospetti sono arrivati dall’Ucraina nel 2022 come rifugiati dopo l’invasione russa (Asiaplus.tj, 6 luglio). Molto probabilmente, però, si sono incontrati in Siria o in Iraq, dove l’IS ha controllato una grande quantità di territorio tra il 2014 e il 2019 e ha attirato jihadisti stranieri da tutto il mondo, compresa l’Asia centrale. L’IS è ora in gran parte sconfitto in Siria e in Iraq. Tuttavia, i suoi membri sono sparsi in tutto il mondo e in grado di sfruttare le loro reti e competenze per lanciare attacchi altrove. Gli arresti in Germania e nei Paesi Bassi dimostrano che l’eredità dell’IS è ancora viva e i suoi membri e lealisti rappresentano ancora una minaccia per la sicurezza in Europa – Arrests of Central Asian Jihadists in Germany and the Netherlands Reveals Persistent Islamic State Threat to Europe – Jamestown
LAOS
(Overseas Development Institute – Lisa Denney, Siliphaithoun Xayamoungkhoun) Nel Sud-Est asiatico, la migrazione per motivi di lavoro offre molti risultati positivi, ma può anche comportare rischi per i migranti che cadono vittime dello sfruttamento o della tratta di persone (TIP). Un documento di ODI sul Laos, uno dei principali Paesi di provenienza dei migranti per motivi di lavoro, fa parte di una serie di studi sui Paesi dell’ASEAN che cercano di capire cosa determini la vulnerabilità dei migranti per motivi di lavoro allo sfruttamento, compresa la TIP. La vulnerabilità allo sfruttamento e alla TIP non è dovuta solo – o addirittura soprattutto – alla mancanza di conoscenze, competenze o capacità, ma anche a strutture, regole, potere e interessi radicati. Per affrontare il problema dello sfruttamento è quindi necessario capire come queste dimensioni sostengano le vulnerabilità. Il documento esamina i principali fattori di economia politica che sostengono la vulnerabilità allo sfruttamento e alla TIP dei migranti laotiani. Analizza tre corridoi migratori: Laos verso la Thailandia, Laos verso la Cina e Laos verso la Zona Economica Speciale del Triangolo d’Oro. Affrontare le vulnerabilità dei migranti per lavoro e rafforzare le loro capacità di protezione attraverso la prevenzione, la protezione e la risposta può contribuire a ridurre i diversi rischi di sfruttamento su queste rotte migratorie – Labour migrants’ vulnerability to human trafficking and labour exploitation in Southeast Asia: An analysis of Laos | ODI: Think change
NETHERLANDS
(The Hague Centre for Strategic Studies) La guerra in Ucraina è l’espressione di una tendenza di fondo: le grandi potenze, ossia gli Stati con un importante potere politico, economico e militare, sono coinvolte in un’intensificazione della competizione geopolitica. Questo sviluppo ha il potenziale per sconvolgere i Paesi Bassi poiché ne minaccia le basi della prosperità, del benessere e della sicurezza, scrivono gli analisti strategici di HCSS Joris Teer, Mattia Bertolini e Benedetta Girardi – Great power competition and social stability in the Netherlands: The risks of Russian gas, Chinese raw materials and Taiwanese chips to vital sectors – HCSS
NIGERIA
(The Jamestown Foundation – by Jacob Zenn) Il 16 agosto, uno dei più noti banditi della Nigeria nordoccidentale, Dogo Gide, ha pubblicato un video in cui affermava che i suoi combattenti erano responsabili dell’abbattimento di un elicottero dell’aeronautica nigeriana a Shiroro, nello Stato di Kaduna; questo attacco ha ucciso 20 soldati e tre alti ufficiali militari (premiumtimesng.com, 16 agosto). Shiroro è il luogo in cui Ansaru, una fazione affiliata ad al-Qaeda e fedele ad al-Qaeda nel Maghreb islamico, ha tentato di reclutare gli abitanti dei villaggi e di creare nascondigli nel 2021 (dailytrust.com, 28 giugno 2021). Ansaru ha utilizzato la stessa tattica anche quando ha abbattuto un altro elicottero dell’aeronautica militare in rotta da Kaduna alla capitale nigeriana Abuja nel 2020 (punchng.com, 6 febbraio 2020). Questi fattori, combinati con le notizie secondo cui Dogo Gide si sarebbe alleato con Ansaru, conferiscono credibilità alla dichiarazione di Gide secondo cui il suo gruppo avrebbe abbattuto il suddetto elicottero (humangle.ng, 9 giugno 2020) – Brief: Dogo Gide’s Bandits in Northwestern Nigeria Potentially Aligning With Jihadists – Jamestown
PAKISTAN
(World Bank blogs – by Ayesha Tahir, Koen Geven) Con circa 20 milioni di bambini di età compresa tra i 6 e i 16 anni che non frequentano la scuola, il Pakistan è il secondo Paese al mondo in termini di popolazione non scolarizzata. A livello globale, si stima che oggi 244 milioni di bambini siano fuori dalla scuola. Sembra un fallimento della politica. A pensarci bene, la realtà è molto più variegata se consideriamo la sfida della crescita demografica. Un esempio è la provincia del Punjab, che contiene oltre la metà della popolazione pakistana in crescita. Combinando i dati dei censimenti con le indagini sulle famiglie, negli ultimi 20 anni il Punjab ha ampliato la scolarizzazione da 13 milioni di studenti nel 1998 a 26 milioni di studenti entro il 2020, raddoppiando di fatto il numero di bambini di età compresa tra i 6 e i 15 anni che frequentano la scuola. Le indagini sulle famiglie mostrano un aumento della percentuale di bambini iscritti di circa 19 punti percentuali – Bringing 13 million more children into school: Lessons from Punjab (worldbank.org)
PAKISTAN – BALOCHISTAN
(The Jamestown Foundation – by Syed Fazl-e-Haider) Il 12 luglio, nove soldati dell’esercito pakistano e cinque militanti sono stati uccisi dopo che le forze di sicurezza hanno reagito a un attacco contro la guarnigione di Zhob, nella parte settentrionale della provincia sud-occidentale del Balochistan (Dawn, 12 luglio). Il Tehreek-e-Jihad Pakistan (TJP), un gruppo militante relativamente nuovo, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco (Arab News Pakistan, 12 luglio). Questo è stato il settimo attacco del TJP dalla sua formazione a febbraio, di cui tre nel Khyber Pakhtunkhwa e ora quattro nel Balochistan (Arab News Pakistan, 5 giugno). Con la realizzazione di attacchi di alto profilo, come quello del 12 luglio in Balochistan, il TJP è emerso come la nuova minaccia militante nel panorama della sicurezza del Pakistan – TJP: A Front Group for the Pakistani Taliban? – Jamestown
(The Jamestown Foundation – by Abdul Sayed) Il 24 febbraio, il Tehreek-e-Taliban Pakistan (TTP) ha invitato il disilluso popolo Baloch della provincia meridionale del Balochistan a lanciare una guerra jihadista antistatale per liberarsi dalle atrocità pakistane e porre fine all’oppressione militare del governo sulla regione (Umar Media, 24 febbraio). Questo appello al popolo baloch è stato lanciato attraverso un video di nove minuti in lingua urdu prodotto dal braccio mediatico centrale del TTP, Umar Media. Il video riguardava principalmente il brutale assassinio di una famiglia Baloch, tra cui una madre con sua figlia e due figli, che era stata detenuta illegalmente da Sardar Abdul Rehman Khetran, un leader tribale Baloch filogovernativo. Khetran è anche ministro provinciale (Dawn, 23 febbraio). I media pakistani hanno riportato questo incidente il 21 febbraio. Ne è scaturita una protesta in tutto il Paese contro il presunto responsabile e contro l’incapacità dello Stato di prevenire tali incidenti. Il portavoce del TTP, Muhammad Khurasani, ha rilasciato un’immediata condanna di queste uccisioni poche ore dopo che l’incidente era stato riportato dai media pakistani (Umar Media, 21 febbraio). Gli appelli del TTP al popolo Baloch affinché intraprenda una guerra contro le forze di sicurezza risalgono al 2014 (Umar Media, febbraio 2014). Il crescente avvicinamento del TTP alla popolazione baloch su sviluppi sensibili e controversi fa parte delle ambizioni di lunga data del TTP di rafforzare la propria posizione organizzativa in Balochistan. Inoltre, la necessità di unire i movimenti si è intensificata con la presa dell’Afghanistan da parte dei Talebani nell’agosto del 2021; l’incidente è servito a reclutare jihadisti baloch che avevano esperienza di combattimento contro le forze statunitensi e della coalizione a fianco dei Talebani. Solo l’anno scorso, tuttavia, il TTP è riuscito per la prima volta in questo sforzo, quando due gruppi militanti baloch si sono fusi con il TTP. Inoltre, il 12 aprile il TTP ha annunciato altre due nuove fusioni dal Balochistan (Umar Media, 12 aprile). Il successo del TTP nell’espandere la sua organizzazione nel Balochistan è considerato un passo significativo nei suoi sforzi per condurre una guerra jihadista antistatale in Pakistan in senso più ampio – Pakistani Taliban Broaden Support Among Baloch, Merge With Separatist Groups – Jamestown
PERU
(World Bank blogs – by Felipe Targa, Aiga Stokenberga, Ellin Ivarsson) Come molti centri urbani in America Latina e nel mondo, la moderna Lima è stata costruita per le automobili. Decenni fa, progettare le città in funzione delle automobili era considerato lungimirante: i residenti in periferia potevano accedere più facilmente ai posti di lavoro e ai negozi del centro, il che a sua volta attirava molti peruviani a trasferirsi in città. Ma con l’aumento della popolazione di Lima e dei tassi di possesso di autovetture, sono aumentati anche gli aspetti negativi di tale approccio. Nel 2022, Lima è stata classificata come la quarta area metropolitana più congestionata al mondo. Secondo l’analisi della Banca Mondiale, solo il 18% circa di tutti i posti di lavoro dell’area metropolitana è raggiungibile in 45 minuti di viaggio e meno di un abitante di Lima su 10 si ritiene soddisfatto della qualità del trasporto pubblico. La Banca Mondiale ha stimato che i problemi di trasporto di Lima costano all’intero Paese l’equivalente dell’1,8% del PIL peruviano ogni anno. Per migliorare la vita dei limeños di tutti i giorni e rilanciare l’economia del Perù, la Banca Mondiale sta preparando un ambizioso programma di investimenti decennale, guidato dal governo peruviano e dalle agenzie di trasporto di Lima, che ripenserà e rinnoverà radicalmente la rete di trasporti di Lima – Improving lives in Lima, one intersection at a time (worldbank.org)
ROHINGYA
(Lowy The Interpreter – by Arunn Jegan) Per i Rohingya che vivono nei campi profughi in Bangladesh lo scenario è da incubo. Le malattie e le condizioni di vita hanno raggiunto un livello inaccettabile e disumano. In questo momento, nei campi c’è un tasso di diffusione della scabbia del 40%. Si ritiene che oltre 400.000 persone abbiano contratto questa malattia tropicale estremamente contagiosa e trascurata. Si tratterebbe di una delle più gravi epidemie registrate della malattia, nel campo profughi più grande del mondo, che ospita quasi un milione di rifugiati Rohingya, una delle minoranze più perseguitate della storia moderna – Remember the Rohingya, for disease hasn’t forgotten them | Lowy Institute
SOMALIA – AL SHABAB
(Overseas Development Institute – by Mohamed Mubarak, Ashley Jackson) Il rapporto di Al-Shabab con i civili è fondamentale per la sua sopravvivenza. Il gruppo sfrutta la frustrazione dei civili per l’esclusione politica e la negligenza del governo ma, nelle aree che controlla, fornisce anche beni pubblici (come la sicurezza e la giustizia) e consente ai civili un certo grado di influenza sul modo in cui Al-Shabab governa. I civili, in particolare gli anziani dei clan, usano qualsiasi leva per ottenere benefici da Al-Shabab. La loro influenza su Al-Shabab dipende da molti fattori, come l’unità del clan e il valore strategico o militare di una determinata comunità per Al-Shabab. Nonostante le perdite di territorio subite nell’ultimo anno, Al-Shabab si sta ritirando strategicamente e sta scommettendo sull’incapacità del governo di mantenere il controllo a lungo termine. Il profondo radicamento di Al-Shabab nella politica locale e nelle strutture claniche sottolinea la necessità di una strategia politica, di governance e di riconciliazione globale – Playing the long game: Exploring the relationship between Al-Shabab and civilians in areas beyond state control | ODI: Think change
USA – CHINA
(Atlantic Council – by Gabriel Alvarado) Una riflessione sulla strategia di de-risking di Washington verso Pechino – The United States has a message for China: Yes, de-risking is possible – Atlantic Council
WAR IN UKRAINE
(Atlantic Council – by Ann Marie Dailey) Secondo l’Autrice, occorre ricordare il Patto Molotov-Ribbentrop e, mentre la Russia continuerà a cercare un grande accordo con gli Stati Uniti sulla “sicurezza europea” (basato sugli interessi di Mosca e senza il contributo delle nazioni interessate, in particolare dell’Ucraina), è fondamentale che i politici e i diplomatici statunitensi includano pienamente Kiev in tutti i negoziati di pace con la Russia – What the 1939 Molotov-Ribbentrop Pact tells us about today’s war in Ukraine – Atlantic Council