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Il pianeta hot

(Marzia Giglioli)

Raffreddare la Terra. Le soluzioni programmate non bastano più avvertono alcuni guru del clima. Si fa strada la geoingegneria solare

Dobbiamo raffreddare il pianeta. Non basta ridurre i fattori inquinanti come finora si è creduto. Inoltre, la Terra si sta riscaldando a un ritmo più veloce del previsto, avverte James Hansen, direttore dell’Earth Institute della Columbia University, climatologo di fama mondiale che torna a lanciare l’allarme.

Non tutti sono d’accordo sulle sue previsioni pessimistiche, ma il riscaldamento globale è ormai sotto gli occhi di tutti e anche gli effetti collaterali, come siccità alternata a precipitazioni sempre più intense, ne sono la prova. Gli effetti sono già devastanti, come sta accadendo in queste ore in Europa con gravi danni in Francia, Gran Bretagna,  Spagna e Italia. Inoltre, quest’anno rischia di essere il più caldo di sempre.

Nell’articolo pubblicato sulla rivista Oxford Open Climate Change, Hansen – insieme a una dozzina di altri scienziati – riferisce che, in base ai dati raccolti in alcune calotte di ghiaccio polare e negli anelli degli alberi, è evidente che la Terra stia cambiando molto di più di quanto si pensasse.

L’allarme arriva a pochi giorni da quello lanciato da un altro famoso climatologo, Michael Mann dell’Università della Pennsylvania, secondo il quale siamo entrati nella soglia di massima fragilità.

Mentre il tasso di riscaldamento globale è in aumento, l’idea che stia accelerando oltre quanto previsto dai modelli è controversa.

I risultati ‘sono decisamente fuori dal comune’, ha affermato Mann, ‘ma i dati non confermano che il ritmo stia accelerando’, ha detto alla CNN.

Intanto fa discutere (e forse sperare) la controversa geoingegneria solare che potrebbe rappresentare una soluzione. Potrebbe raffreddare il pianeta riflettendo la luce solare lontano dalla Terra o consentendo al calore in eccedenza di fuoriuscire nello spazio. Secondo gli esperti, si potrebbero spruzzare le nuvole con particelle di sale per renderle più riflettenti.

I sostenitori affermano che la geoingegneria solare potrebbe essere uno strumento potenzialmente vitale per affrontare il riscaldamento globale, ma i critici mettono in guardia dalle conseguenze impreviste, inclusi gli impatti sulle precipitazioni e sui monsoni.

Tra i denigratori c’è lo stesso Mann, secondo il quale la geoingegneria solare è ‘senza precedenti’ e ‘potenzialmente molto pericolosa’.

(riproduzione autorizzata citando la fonte)