Le parole mancate

Le parole mancate diventano un pezzo irrecuperabile del mosaico di realtà, un’occasione perduta, uno schiaffo alla civiltà. Ciò che è accaduto a Eugenia Roccella e ad Antonella Viola al Salone del Libro di Torino è inaccettabile.

Perdere le parole è sempre un danno per tutti, non solo per chi ha la responsabilità di esprimerle ma anche per chi, d’accordo o meno, ha la responsabilità di ascoltare e, magari, di esprimere dissenso. E non è, come alcuni notano, solo questione di qualità della democrazia ma è, soprattutto, scelta di complessità.

Il tempo ‘infiammato’ nel quale viviamo vuole separazione chiara e netta tra i buoni e i cattivi, tra gli amici e i nemici. Non funziona così, la realtà è altro. Il conflitto che percorre le nostre vite, sano se riportato in un dialogo costruttivo perché re-istituente, viene volentieri esacerbato e portato all’eccesso. Atteggiamento tipicamente lineare, è male per tutti.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di una necessaria e urgente de-radicalizzazione. Se crediamo davvero in quella democrazia che abbiamo tanto dogmatizzato quanto non problematizzato, siamo davanti a un bivio e dobbiamo scegliere: o continuare sulla strada viziosa delle verità contrapposte o percorrere il cammino, ben più faticoso ma virtuoso, della possibilità di confronto nella volontà di dialogo.

Un dato è certo. Le parole confronto e dialogo vanno ripensate. Non sono solo auspici etici ma ben di più: sono parole di una cultura e di una politica davvero realistica, che non si perda parti indispensabili del mosaico di realtà e che dica a tutti, al di là delle appartenenze, che la trasformazione deve partire in noi, comunque la pensiamo.

 

Marco Emanuele
Marco Emanuele è appassionato di cultura della complessità, cultura della tecnologia e relazioni internazionali. Approfondisce il pensiero di Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. Marco ha insegnato Evoluzione della Democrazia e Totalitarismi, è l’editor di The Global Eye e scrive per The Science of Where Magazine. Marco Emanuele is passionate about complexity culture, technology culture and international relations. He delves into the thought of Hannah Arendt, Edgar Morin, Raimon Panikkar. He has taught Evolution of Democracy and Totalitarianisms. Marco is editor of The Global Eye and writes for The Science of Where Magazine.

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