La risposta militare di Israele all’attacco di Hamas e la lezione degli errori americani

(Marco Emanuele)

Continua il dibattito sulla ‘giusta’ reazione di Israele all’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso: ‘Israele’, scrive Sarah Yager su Foreign Affairs (‘What Israel Can Learn From America’s Counterterrorism Missteps’, 18 ottobre 2023), ‘dovrebbe attenersi alle leggi di guerra, non solo per rispettare gli obblighi legali internazionali, ma anche per ragioni morali e strategiche. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden lo ha detto in un’intervista, osservando che “le democrazie come Israele e gli Stati Uniti sono più forti e più sicure quando [agiscono] secondo lo stato di diritto”.’.

Le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, reazione – ricordiamolo – a un attacco di Hamas che, secondo chi scrive, esonda da ogni forma di regola costituita -, si sono già verificate laddove colpiscono i civili incolpevoli. Scrive Yager che ‘l’11 ottobre, le autorità israeliane hanno tagliato l’acqua, l’elettricità, il carburante, l’accesso a Internet e il cibo a Gaza, il che equivale a una punizione collettiva illegale della popolazione civile. Sebbene i funzionari israeliani abbiano ripristinato l’acqua in alcune zone del sud di Gaza, tengono i rubinetti chiusi nella maggior parte del territorio. Il 12 ottobre, il Comitato internazionale della Croce Rossa ha rilasciato una dichiarazione in cui si affermava che, senza energia elettrica, gli ospedali di Gaza si stanno “trasformando in obitori”. Il 12 ottobre, Human Rights Watch ha riferito che Israele ha usato il fosforo bianco, che può essere usato come paravento o come arma, nelle operazioni a Gaza e in Libano. Poiché il fosforo bianco può causare ustioni atroci e sofferenze mediche a lungo termine, il suo uso in aree popolate viola il requisito delle Convenzioni di Ginevra di prendere tutte le precauzioni possibili per evitare ferite e perdite di vite umane tra i civili’.

Yager nota che ‘il Segretario di Stato Antony Blinken e il Segretario alla Difesa Lloyd Austin hanno ripetuto di essere preoccupati per la protezione dei civili nelle operazioni di Israele. Ma devono andare oltre’.

Il rapporto tra Stati Uniti e Israele è particolare e risale alla creazione dello Stato ebraico: Washington è forse l’unico player globale a poter davvero condizionare Israele. Quest’ultima, sottolinea Yager, ‘è stato il più grande beneficiario cumulativo dell’assistenza militare statunitense, con oltre 158 miliardi di dollari (non aggiustati per l’inflazione), secondo lo Stimson Center. I militari di Stati Uniti e Israele condividono informazioni e si addestrano insieme da decenni’.

Il punto centrale della riflessione di Yager riguarda il fatto che ‘i funzionari statunitensi che intendono aiutare Israele in questo momento di crisi dovrebbero condividere ciò che hanno imparato sui rischi di non rispettare un elevato standard di condotta’. Il messaggio di Washington all’alleato dovrebbe essere: non commettete i nostri stessi errori. L’elenco comprende Mosul in Iraq e Raqqa in Siria. Scrive Yager che ‘Mosul e Raqqa hanno richiesto miliardi di dollari per la ricostruzione e le loro popolazioni civili continuano a soffrire in modi impossibili da calcolare. Anche se i civili iracheni e siriani si sono sentiti sollevati dal brutale dominio dell’ISIS, molti di coloro che hanno vissuto le operazioni guidate dagli Stati Uniti sono stati devastati, perdendo proprietà e familiari. L’esercito americano sembra aver dimenticato la lezione del generale Stanley McChrystal, che comandava le forze internazionali in Afghanistan e che nel 2009 aveva avvertito che per ogni civile ucciso si creavano molti più insorti’.

Se Gaza è un contesto diverso dall’Iraq e dalla Siria, alcune lezioni si possono trarre. ‘Gli Stati Uniti’, secondo Yager, ‘hanno minato la loro stessa missione non dando priorità alla protezione dei civili. Le azioni illegali dell’ISIS, tra cui l’uso di scudi umani, avrebbero dovuto rendere la protezione dei civili più importante, non meno, per la strategia statunitense’.

Infine, ‘gli Stati Uniti si sono giustamente indignati con Hamas quando ha attaccato i civili israeliani. Ora Washington deve assicurarsi che Israele non prenda di mira i civili nella sua risposta’.

(riproduzione autorizzata citando la fonte)

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